A Torino nel periodo natalizio vengono allestite installazioni e illuminazioni in tutta la città per allietare questo periodo, la manifestazione prende il nome di Luci d’Artista ed ha appena passato la sua XVIII edizione che si è svolta dal 30 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016. La città viene trasformata in un museo a cielo aperto offrendo ai cittadini e ai turisti ogni anno uno spettacolo unico. L’edizione passata ha visto 20 installazioni e due sono state prese “in prestito” dalla città di Salerno anche lei famosa per le sue luminare. Quest’evento nasce nel 1997 con l’idea di coinvolgere artisti torinesi e non per illuminare la città.

L’allora assessore al commercio e alla promozione della città Fiorenzo Alfieri, propose all’artista genovese Emanuele Luzzati di creare qualcosa dal forte impatto visivo e scenico nei giardini Sambuy di fronte alla Stazione di Porta Nuova, venne così ideata e realizzato il Presepio, raffigurante la Natività.

L’idea nasceva dall’esigenza concreta di richiesta d’aiuto da parte dei commercianti al Comune per illuminare la città durante il periodo natalizio, essendo loro i primi responsabili delle illuminazioni. L’amministrazione accolse l’idea, ma a patto che ci fosse un innalzamento della qualità delle luci natalizie. Il progetto raccolse subito una standing ovation di pubblico e l’anno dopo vennero coinvolti ben 14 artisti di diverse scuole e tendenze che concepirono l’illuminazione come un museo a cielo aperto. La peculiarità di questo evento è quello di interagire direttamente con la città, con spazzi accessibili a tutti come piazze e vie, giocando con la luce, che oltre ad affascinare viene contrapposta al buio. Per gli artisti questo evento è una fonte d’ispirazione e di stimolo per creare.

La nuova installazione della scorsa edizione è l’opera Migrazione (Climate Change) dell’artista torinese Piero Gilardi, direttore artistico del PAV, Parco d’arte vivente, il progetto si riferisce alla migrazione degli animali causata dal riscaldamento globale. Nell’installazione possiamo vedere 12 sagome di pellicani che migra alla ricerca di un clima più fresco.

L’altra opera che ha debuttato è stata: “Mattang lucente. La rete celeste di Gaia”, ideata da Ugo Locatelli, ricostruzione luminosa di un mattang polinesiano, ovvero una mappa in bambù realizzata dagli abitanti che segna i sistemi di onde, correnti marine e venti, metafora della navigazione esplorativa aperta.

Un’altra manifestazione simile, ma più sfarzosa è senz’altro quella di Salerno, che ha appena passato la sua decima edizione. Le luci d’artista di Salerno prendono spunto da quelle di Torino e si sono create più volte gemellaggi tra le due città, scambiandosi le opere e facendo sì che ci fosse un ricambio. Una miriade di luci sono pronte a illuminare e a far rimanere a bocca aperta i suoi abitanti e turisti ogni anno nel periodo novembre – dicembre. Non manca mai il carattere fortemente innovativo e fantasioso e c’è la possibilità tramite un app di seguire i vari nuclei tematici delle installazioni per poterne usufruire a pieno ed essere calati ancora di più in questa magica manifestazione. In totale ci sono 19 installazioni luminose sparse per i l centro storico di Salerno. La foresta è stato il tema dell’installazione che si trovava in Piazza Flavio Gioia, mentre gli altri temi erano: il natale, il sogno, il tempo e il mito.

 

Di particolare successo nelle varie edizioni è Il Giardino Incantato che trasforma la Villa Comunale di Salerno in un autentico giardino fiabesco con maghi, elfi, tunnel luminosi e figure incantate.

 

E tu sei curioso di vedere quali saranno le novità delle prossime edizioni?