Lo sappiamo: l’esperienza di un concerto, di un evento o di uno spettacolo teatrale, non sarebbe la stessa senza le luci. La luce è coprotagonista della scena e fa sì che restino impresse nella nostra mente e nel nostro cuore le emozioni provate, da spettatori, in un insieme indissolubile di suoni, immagini, colori e odori.

La buona riuscita di un evento non dipende soltanto dalla qualità della rappresentazione artistica in sé considerata ma che, piuttosto, va considerata come frutto di una progettazione complessiva che contempli i vari fattori in gioco.

A cosa serve la luce 

La luce è un elemento imprescindibile per l’esito di una performance.

Consente di creare l’atmosfera più adatta in relazione al tipo di emozione che si vuole suscitare negli spettatori: la luce può creare suspense, può intimorire, può produrre suggestioni romantiche o richiamare l’attenzione di una platea.

La luce è da sempre anche un mezzo di comunicazione.

Le luci ben coreografate divengono parte integrante di uno spettacolo ed è per questo che devono essere adeguatamente studiate a tavolino, in una collaborazione sinergica con gli  organizzatori dello spettacolo, poiché è anche tramite la scelta degli effetti luminosi che si rappresenterà l’immagine di un gruppo musicale o artistico.

Ma come si approda alla scelta del miglior sistema di illuminazione? Innanzitutto avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere. 

Cosa vogliamo ottenere con la luce?

L’uso di proiettori è da prediligersi nel caso intendiamo concentrare l’attenzione, in determinati momenti dello spettacolo, sui singoli protagonisti.

In altre fasi sarà invece opportuno creare una sinergia tra le luci, specialmente nei momenti corali, in cui la luce ha la funzione di creare una specifica atmosfera o veicolare emozioni con maggiore intensità.

L’illuminazione posteriore infatti sarà presente per la maggior parte della rappresentazione, al fine di garantire idonea visibilità degli artisti sul palco, anche a distanze considerevoli. La retroilluminazione enfatizza inoltre stati d’animo ed emozioni.

L’illuminazione anteriore, invece, verrà indirizzata verso specifiche zone del palco o in direzione dei singoli esecutori.

Il dialogo continuo tra luci posteriori e luci anteriori garantisce dinamicità, ricchezza espressiva e profondità alla scena.

Le luci ad effetto, quali ad esempio laser o fasci di luci colorate in movimento, conferiscono energia e intensità a singoli momenti.

Il controllo delle luci

Il controllo tecnico delle luci, generalmente è affidato ad un tecnico luci o al light designer. Si tratta di figure professionali esterne al gruppo artistico, con competenze specialistiche nel settore della progettazione luminosa. 

Certo, esiste anche la possibilità di un controllo delle luci gestito direttamente dal palco mediante appositi interruttori a pedale, opportunamente posizionati. Ma si tratta tuttavia di un’ipotesi scarsamente frequentata data la difficoltà per un artista di occuparsi contemporaneamente dell’esecuzione della propria performance oltre alla gestione tecnica dell’apparato luminoso.

Tecnico delle luci e Light design: a ciascuno il proprio mestiere

Il tecnico delle luci è una figura che possiede necessariamente competenze in ambito elettrico, si occupa del posizionamento dei proiettori nei vari punti del paco, del deposito cavi, allestimento e cablaggio di tutte le apparecchiature coinvolte nel sistema di un impianto luci. Opera in complicità con il gruppo committente o con il regista, ove sussista, dovendone soddisfare esigenze tecniche ma anche intenti comunicativi, scopi artistici.

Il light designer è la persona che ha la responsabilità della progettazione illuminotecnica.

É la mente, in un processo creativo di ideazione del sistema di illuminazione. Possiede nozioni di illuminotecnica, di architettura, colorimetria, elettronica, ottica, oltre a possedere spiccato gusto estetico. Annovera competenze anche in campo elettrico: diciamo che deve conoscere i cd. “ferri del mestiere!”

Grazie alla ricerca e all’avanzamento tecnologico, la figura del light designer è in costante evoluzione e necessita di costante aggiornamento.

Può trovare applicazione in ambito artistico, teatrale, televisivo, ma anche civile e urbano.

Conclusioni 

Eh sì, capita che le due figure si confondano, talvolta per una scarsa conoscenza del settore, altre volte come scelta consapevole e determinata dal budget a disposizione del gruppo artistico e/o committente.

È frequente ad esempio che nei gruppi musicali di nuova formazione, gli artisti si affidino per la progettazione delle luci al solo tecnico delle luci, e ciò sostanzialmente per la necessità di contenere le spese. A questa figura poliedrica sarà richiesto un mix di competenze per occuparsi non soltanto della fase di installazione e montaggio del sistema luce, ma anche dell’architettura del complesso sistema delle luci, di scena e ad effetto, oltre a doverle gestire da remoto mediante consolle durante tutto lo svolgimento dello spettacolo, per cadenzarne i passaggi più significativi. 

La luce ci affascina, da sempre, come spettatori, fruitori, e tecnici. 

La luce ci appassiona, in tutte le sue sfumature: per questo l’abbiamo scelta come missione.

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