Negli ultimi decenni, l’attenzione rivolta al comfort e al benessere percepito, in ogni ambito della nostra vita, è cresciuta in modo esponenziale, tanto da costituire l’obiettivo principe su cui convogliare energie e risorse.
La ricerca di standard qualitativi sempre più avanzati ha portato ad importanti risultati anche nel settore dell’arredo e dell’illuminazione. È così che si progettano soluzioni che rispondono ad esigenze importanti, quale quella della conciliazione tra benessere visivo e benessere acustico.

Rischi da esposizione al rumore

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) avverte sui rischi derivanti dalla esposizione al rumore eccessivo:
– danni alla salute
– conseguenze sul comportamento sociale delle persone esposte
– riduzione delle prestazioni individuali.

Alcuni indicatori

Pur non sussistendo un limite legale imposto alla produzione di rumore in ambiente di lavoro, la normativa DIN EN ISO 11690-1 fornisce alcuni indicatori utili:
– sono percepiti come fastidiosi i livelli di pressione sonora superiori a 55 dB
– oltre i 70 dB la qualità della voce risulta compromessa
– consigliato, in ambienti lavorativi come gli uffici, un rumore di fondo che non superi i 45 dB
– consigliati nei luoghi di lavoro industriale, livelli di rumore di fondo che si tengano entro i 70 dB.

Attenzione al riverbero

Uno dei problemi principali derivanti dagli spazi confinati è proprio l’effetto di riverbero del suono. Ciò accade principalmente perché in uno spazio chiuso le oscillazioni di rumore subiscono un rimbalzo sulle pareti e sulle superfici presenti trasmettendosi nella stanza; ne deriva una percezione del rumore molto più elevata. Il frastuono è appunto dato dalla sovrapposizione delle voci; in tale condizione risulta difficile ad esempio distinguere le consonanti nelle parole che vengono pronunciate.

La risposta acustica di un ambiente ad un rumore, espressa in secondi è detta “tempo di riverbero”.

Per contrastare la rumorosità di un ambiente, sono utilizzati vari espedienti, anche contemporaneamente. Molto dipende dalla destinazione d’uso del locale. Se si tratta di un ambiente domestico, sarà consigliato l’impiego di tappeti sul pavimento, in grado di attenuare il rumore tipico dei passi. Così come prevedere la presenza di piante sarà utile in tale senso, oltre ad appendere quadri e simili alle pareti: queste ultime infatti, essendo molto dure, hanno l’effetto di riflettere i suoni. Ma anche oggetti d’arredo come divani, armadi, scaffali, potranno contribuire nell’attenuare il riverbero nella stanza.

Negli uffici è buona norma progettare gli spazi in modo da separare le macchine dalle persone, in particolare stampanti e fotocopiatrici sono una fonte di rumore facilmente gestibile con un minimo di progettazione degli interni.

Negli ultimi anni, le esigenze di benessere psico-fisico nei luoghi di lavoro hanno portato all’ideazione di nuove lampade fonoassorbenti e al potenziamento di quelle già esistenti.

La ricerca si è mossa nella duplice direzione della sperimentazione di materiali fonoassorbenti sempre più efficaci e nell’individuazione di modelli esteticamente apprezzabili, tali da costituire un valore aggiunto in fase di progettazione di arredi.
Le lampade fonoassorbenti si sono rivelate una valida soluzione, spesso combinata ad altri strumenti, per ottenere ambienti di lavoro e di vita sempre più confortevoli.

Fonoassorbenti o fonoisolanti?

Le lampade entrano così nella gamma dei prodotti più richiesti per la fonoassorbenza, che mira a migliorare la qualità acustica degli interni. Spesso in abbinamento a materiali con funzioni fonoisolanti, ossia studiati per proteggere gli ambienti dai rumori esterni.

Tali lampade utilizzano materiali dalle proprietà fonoassorbenti grazie ai quali contribuiscono a ridurre il rumore presente nell’ambiente, amplificato dall’effetto riverbero. Grazie al loro design accattivante e all’ampia gamma di modelli, possono rivelarsi una valida alternativa ai classici pannelli fonoassorbenti e conferire al contempo carattere e personalità all’ambiente in cui si inseriscono.

Materiali fonoassorbenti

Tra i principali materiali fonoassorbenti troviamo:
– minerali. Ne costituiscono esempio la lana di roccia, le fibre di legno mineralizzate o anche la lana di vetro.
– vegetali. Ne costituiscono esempio il legno, il sughero.
– sintetici. Di origine chimica, come esempio il poliuretano espanso.
Da sottolineare come le tendenze green e l’attenzione crescente alla salvaguardia del Pianeta abbiano portato alla creazione di lampade realizzate con materiali interamente riciclabili.

Forme e modelli

Tendenzialmente, per una maggiore efficacia di prestazione, le lampade fonoassorbenti sono progettate con forma lineare e con una superficie piuttosto ampia che consenta di potenziare la ricezione delle onde sonore e così favorirne l’assorbimento.
Particolarmente indicate negli open space dove l’assenza di pareti o muri, favorisce la diffusione delle voci e dei rumori di disturbo – talvolta compromettendo la produttività dei lavoratori – così come negli ambienti lavorativi con destinazione ricettiva, specialmente nei ristoranti, per la loro duttilità e varietà di design si rivelano utilissime anche negli studi e negli ambienti domestici.
In commercio ne esistono svariati modelli, in base al tipo di materiale fonoassorbente impiegato o alla tipologia.
Normalmente le più diffuse sono quelle a sospensione o i modelli a plafoniera. Si trovano che lampade da terra, facilmente adattabili all’ambiente in cui vengono collocate, grazie alla loro maneggevolezza possono essere trasferite da un ambiente all’altro, in base al mutare delle esigenze.

Se siete interessati ad approfondire l’argomento contattateci, saremo lieti di soddisfare tutte le vostre curiosità.